Il giardiniere Willie

Willie è il giardiniere e guardiano della scuola elementare di Springfield. Nella versione originale è Scozzese, e il pubblico lo percepisce sia a livello visivo che uditivo: infatti Willie parla con un forte accento scozzese (il che lo contraddistingue dagli altri abitanti della città), e molto spesso indossa un kilt.

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È un personaggio solitario ed aggressivo, che spesso parla della sua infanzia e adolescenza in Scozia, caratterizzate da un tipo di vita rurale e a contatto con la natura. È considerato un “diverso”: parla e agisce in maniera differente rispetto agli altri personaggi e abitanti della città e questa è una sua caratteristica peculiare, molto spesso enfatizzata.

Non è stato semplice per gli adattatori ricreare tutte le caratteristiche di questo personaggio nella serie italiana: dovevano infatti ricreare la natura solitaria e aggressiva di Willie, che nella versione americana corrispondono allo stereotipo degli Scozzesi. Nell’immaginario collettivo americano, infatti, gli Scozzesi sono visti come persone solitarie, silenziose, e contadine. Ma in Italia queste caratteristiche non corrispondono affatto allo stereotipo degli Scozzesi: piuttosto in Italia, se si pensa agli Scozzesi, vengono in mente persone dai capelli rossi, allegri e che bevono molto.

Quindi lo stereotipo italiano non corrisponde affatto alla natura aggressiva di Willie, né soprattutto ai suoi riferimenti alla vita rurale. In questo caso gli adattatori hanno optato per una soluzione drastica, ma geniale: hanno deciso di cambiare nazionalità e provenienza di Willie. Nella versione italiana infatti, Willie non è più Scozzese, ma Italiano e, più precisamente, viene dalla Sardegna!

Ma perché gli adattatori hanno optato per questa soluzione e hanno scelto proprio la Sardegna? Semplice, perché lo stereotipo della Sardegna corrisponde maggiormente alle caratteristiche di questo personaggio.

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  In realtà oggi la Sardegna è una delle mete turistiche più esclusive, ma nell’immaginario collettivo italiano rimane comunque una zona isolata rispetto al resto del Paese,  considerata inoltre molto rurale; secondo uno stereotipo comune, inoltre, molti abitanti del luogo lavorerebbero nella pastorizia. Dunque, le origini sarde (piuttosto che scozzesi) di Willie corrispondono maggiormente alla sua personalità nell’immaginario collettivo italiano, perché gli abitanti di quella regione vengono considerati rurali e solitari (e la Sardegna viene vista come una zona molto isolata), che sono in realtà le caratteristiche principali del personaggio.

       Questo cambiamento drastico delle origini di Willie è un chiaro esempio di addomesticamento e ri-territorializzazione di un personaggio. Infatti nella versione italiana, le sue origini vengono letteralmente legate all’Italia: Willie parla dunque con un marcato accento sardo, e più volte afferma di essere nato e cresciuto in Sardegna.

       Ora, il problema principale che hanno però dovuto affrontare gli adattatori è il fatto che Willie indossa spesso un kilt, chiaro riferimento alla Scozia. Come soluzione, spesso si è scelto direttamente di ignorare questo elemento, mentre altre volte si fa riferimento al kilt come a una semplice gonna: è comunque un elemento utilizzato per sottolineare ancora di più la stranezza e diversità di questo personaggio rispetto agli altri.

Soltanto due episodi dell’intera serie hanno presentato problemi insormontabili per i traduttori italiani, proprio perché vi sono vari riferimenti visivi e linguistici alle origini scozzesi di Willie. Gli episodi sono “Tanto va Homer al lardo che…” e “Monty non può comprare amore”.simpson accenti dialetti willie scozzese sardo winchester napoletano

Il primo episodio è più semplice da tradurre, in quanto ogni informazione o gioco di parole riguardo Willie viene fatto a livello linguistico. La trama è la seguente: Homer scopre che il grasso di cucina usato è molto redditizio da rivendere come concime e cerca di fare soldi in questo modo. Decide quindi di trafugarlo dalla cucina della scuola elementare aiutato da Bart, ma Willie il giardiniere li scopre. Per cercare di difendersi e prendersi gioco di Willie, Homer, fingendosi uno studente in scambio culturale proveniente dalla Scozia, inizia a parlare con un forte accento scozzese. Willie è molto contento nel sentire che anche Homer è scozzese, e inizia a fargli molte domande e chiedergli da dove viene esattamente. Homer risponde che è nato e cresciuto a “North Kilt Town” e Willie è ancora più contento perché anche lui è nato lì, e allora chiede a Homer se conosce Angus McLeod. Il dialogo è molto buffo e divertente perché Willie parla con un forte accento scozzese e Homer cerca di imitarlo.

Nella versione italiana, l’intero dialogo viene trasferito nel contesto italiano, sostituendo ogni riferimento alla Scozia con un riferimento alla Sardegna. Quindi Homer inizia a parlare con un forte accento sardo e sostiene di essere nato nella città di “Nord Pecurone”, e a quel punto Willie gli domanda se conosce Salvatore Udda, un nome che fa subito pensare alla Sardegna. La corrispondenza tra North Kilt Town e Nord Pecurone, tra Angus McLeod e Salvatore Udda è molto precisa, creativa e, a mio avviso, geniale. Infatti il nome della città di provenienza di Willie rappresenta delle caratteristiche tipiche dello stereotipo scozzese e sardo: il kilt, per la Scozia, e le pecore, per la Sardegna; allo stesso modo, i nomi di Angus McLeod e Salvatore Udda sono comici in quanto suonano rispettivamente scozzese e sardo.

Possiamo quindi affermare che l’intera conversazione viene addomesticata per un pubblico italiano, attraverso l’uso dello stereotipo riguardante la Sardegna e i suoi abitanti, che corrisponde esattamente allo stereotipo che gli Americani hanno nei confronti degli Scozzesi: questo è un tipo esempio di ri-territorializzazione. E, all’atto pratico, la conversazione ha lo stesso effetto sia sul pubblico Italiano che su quello Americano: confermare le origini scozzesi/sarde di Willie.

L’altro episodio (“Monty non può comprare amore”) presenta difficoltà maggiori per gli adattatori, e in alcuni punti ambiguità per il pubblico italiano.

L’episodio è totalmente incentrato su un viaggio che il signor Burns vuole fare in Scozia: sta infatti cercando di catturare il mostro di Loch Ness per portarlo a Springfield e farsi così amare e rispettare dagli altri abitanti della città. Il signor Burns porta con sé Homer, Willie e il Professor Frink per aiutarlo.

Una volta arrivati al lago, Homer nota una coppia di anziani che assomiglia molto a Willie, e glielo fa notare. Willie risponde che infatti quelli sono i suoi genitori, proprietari di una taverna poco distante, nel luogo in cui lui stesso è stato “concepito, nato e cresciuto”.

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Per il pubblico Americano non c’è niente di strano in questa scena, perché già conosce le origini scozzesi di Willie. Ma non è così per il pubblico italiano.

Questa scena presenta molte difficoltà per gli adattatori della serie italiana, perché contraddice, a livello visivo, ogni informazione data in precedenza su Willie. Risulta infatti ambiguo per il pubblico italiano sentire che Willie è “stato concepito, nato e cresciuto” in Scozia, quando negli episodi precedenti ha sempre sostenuto di essere nato in Sardegna; e per di più parla con uno spiccato accento sardo!

La soluzione scelta per questo episodio aumenta la stranezza e l’ambiguità del personaggio. In questo caso infatti le origini di Willie vengono trasferite in Scozia, ma gli adattatori decidono di far parlare ogni persona del posto con un accento sardo. Inoltre, dopo la frase in cui rivela di essere nato in Scozia, Willie fa delle affermazioni che lo ricollegano immediatamente alla Sardegna e, quindi, al contesto italiano. Ad esempio, quando dopo qualche scena Homer va sott’acqua alla ricerca del mostro e non riappare per vari minuti, Willie dice che “è cocciuto come una pecora del Gennargentu” oppure, quando il signor Burns riesce a catturare il mostro, dice che “è stato più forte di Gigi Riva” .

Dunque, attraverso questi elementi, Willie è immediatamente trasferito nel contesto italiano.

Per concludere, possiamo affermare che gli adattatori italiani sono stati in grado di ri-territorializzare il personaggio di Willie, specialmente a livello linguistico, attraverso la scelta delle origini sarde. Il motivo principale è che in Italia il sardo è l’unico dialetto ad essere considerato addirittura una vera e propria lingua, incomprensibile per gli altri Italiani. Dunque, la scelta della Sardegna come luogo d’origine di Willie lo fanno percepire al pubblico come un “outsider”, diverso dalla comunità di Springfield: lo stesso effetto che ha la scelta della Scozia nel pubblico Americano.

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I Simpson

Sicuramente tutti conoscono I Simpson: questo show nato in America, infatti, è stato tradotto in quasi tutto il mondo ed è la più lunga serie animata americana mai trasmessa.

Questa sitcom animata fu creata dal fumettista statunitense Matt Groening a fine degli anni ottanta per la Fox Broadcasting Company. “È una parodia satirica della società e dello stile di vita statunitensi, personificati dalla famiglia protagonista, di cui fanno parte Homer, Marge e i loro tre figli Bart, Lisa e Maggie.

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Avendo riscosso così tanto successo in America, le due società co-produttrici della serie televisiva (Fox e Gracie Film) hanno curato in prima persona e in ogni minimo dettaglio ogni fase dell’esportazione del prodotto all’estero: infatti hanno scelto sia i doppiatori che i direttori di doppiaggio del cartone in quasi tutti i Paesi. In particolare, in Italia la Gracie Film ha collaborato con Mediaset (primo canale distributivo italiano de I Simpson) nella scelta di doppiatori la cui voce assomigliasse il più possibile a quella degli attori originali. Se ci si fa caso, infatti, le voci dei doppiatori Americani dello show sono molto simili a quelle dei doppiatori Italiani: la voce di Tonino Accolla (doppiatore Italiano di Homer Simpson) è veramente simile a quella di Dan Castellaneta (doppiatore ufficiale di Homer), così come la voce di Julie Kavner (doppiatrice di Marge Simpson nella versione originale) e quella di Liù Bosiso (doppiatrice di Marge nella serie italiana) si assomigliano in maniera sorprendente.

La storia è ambientata nella città Americana di Springfield; ogni episodio racconta un evento nella vita di tutti i giorni della famiglia: “persone normali, senza particolari ambizioni e decisamente prive di tutti quei “poteri magici” che da sempre hanno accompagnano centinaia e centinaia di serie animate.” Ma gli autori della serie descrivono questa “normalità” con un occhio ironico e soprattutto satirico: dietro il “cartone animato” e “le risate”, si può leggere infatti molto spesso una critica profonda a quella che è oggi la società in generale, e più nello specifico quella Americana.

Come detto in precedenza, la serie animata di Matt Groening è un chiaro esempio di satira pungente nei confronti della società Americana, della quale presenta molti riferimenti culturali.

Posto che I Simpson sono totalmente incentrati sul modello americano di società, come può essere venduta ad un pubblico straniero e soprattutto accettata e amata?

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In questo caso possiamo dire che l’adattamento più che la traduzione abbia giocato un ruolo fondamentale e che sia stato l’elemento chiave per far apprezzare lo show al pubblico italiano.

Infatti, l’adattatore italiano della serie ha apportato vari cambiamenti strutturali sia ai protagonisti che ai personaggi secondari: questo processo viene chiamato addomesticamento e il suo scopo è quello di far capire meglio ad un pubblico straniero personaggi, frasi, battute, usi e costumi che sono stati creati in un altro Paese e quindi portano con sé un bagaglio specifico di cultura. Non solo: grazie alle modifiche apportate alla serie italiana il cartone ha avuto un successo enorme.

       L’adattamento italiano de I Simpson è un processo che include stravolgimenti e cambiamenti a nomi e origini di alcuni personaggi, acronimi, giochi di parole, slogan, riferimenti culturali, cartelloni, manifesti, sigle pubblicitarie, canzoni, titoli degli episodi e molto altro ancora: tutto ciò fa parte del processo di addomesticamento.

 

Allo stesso tempo possiamo affermare che in Italia questo cartone sia stato non solo addomesticato, ma anche indigenizzato: ciò significa che le caratteristiche di alcuni personaggi che erano tanto peculiari per il pubblico americano sono state totalmente eliminate e sostituite con altre, più familiari al pubblico italiano, o tipiche  dell’Italia.

Come spiegherò nel prossimo capitolo, i due elementi risultanti da questo processo di addomesticamento e indigenizzazione che hanno reso la serie così popolare in Italia sono stati i riferimenti alla cultura popolare e soprattutto gli stereotipi con i quali i personaggi sono stati descritti.

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All’interno dello show sono presenti, oltre alla famiglia Simpson (composta da Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie), una serie di personaggi secondari, abitanti di Springfield, che fanno la loro apparizione più o meno spesso durante i vari episodi. Possiamo ritrovare in questi personaggi dei tratti o caratteristiche che ci rimandano immediatamente a degli stereotipi che tutti noi conosciamo: un capo maligno e avaro (Mr. Burns), un sindaco corrotto (Sindaco Quimby), un poliziotto inaffidabile (il commissario Winchester), un immigrato che lotta per i suoi diritti (Apu), e così via. Qualunque persona appartenente a qualunque nazionalità e cultura li può riconoscere facilmente, avendo incontrato persone che presentano tali caratteristiche almeno una volta nella vita.

Questi personaggi sono descritti tramite degli stereotipi sociali, etnici e/o culturali. Sono stati proprio questi stereotipi l’elemento fondamentale che ha aiutato i traduttori della serie italiana ad adattare lo show per il pubblico.

Benvenuti!

Ciao a tutti e benvenuti nel mio nuovo blog! Come potete capire dal titolo, le mie passioni sono due: il doppiaggio, e i cartoni animati!

A chi non piacciono i cartoni? Sì ormai sono un po’ cresciuta ma, dico la verità – li guardo ancora! E scommetto che tanti tra di voi, anche i più grandi, hanno ancora questa passione…

 

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In questo blog mi soffermerò sia sull’aspetto tecnico della traduzione e del doppiaggio dei cartoni animati, che sulla parte un po’ più divertente, le curiosità insomma!


Quanti di voi sanno che “Romeo” (Er meio der Colosseo) degli Aristogatti, il gatto romanaccio per eccellenza, nella versione americana originale si chiama in realtà Thomas O’Malley ed è Irlandese?
parte più “divertente”, sulle curiosità…Ad esempio, chi di voi sapeva che la famosa frase di Bart Simpson “Ciucciati il calzino!” nell’originale è “Eat my shorts!” che in italiano più o meno suonerebbe così: “Mangiati le mie mutande!!”??

Ma perché sono stati effettuati tutti questi cambiamenti? Questo e tanto altro ancora scoprirete continuando a leggere il mio blog!

A presto!!

Silvia